Dal tetto del Duomo, per abbracciare con lo sguardo tutta la diocesi, il vescovo Mario ci manda gli auguri per la Pasqua. Verso la fine offre uno spunto per guardare in modo diverso dal solito al mondo dei ragazzi e dei giovani, che potrebbe diventare occasione di riflessione e confronto tra genitori, figure educative, e tutti gli adulti della comunità.
Forse diventa spontaneo domandarsi da dove previene la gioia di Pasqua.
Forse in altri tempi avremmo detto: beh, Pasqua, si sa, è la festa della primavera, e quindi: i fiori che abbelliscono i giardini, il clima che permette passeggiate, l’uscita fuori porta per trovare gli amici e la grigliata… è tutto
questo, forse, in altri tempi avremmo detto a Pasqua…
Quest’anno devo rivelarvi che la gioia di Pasqua non viene né dalla natura che rifiorisce, né dalle attività che si fermano per qualche tempo…
La gioia di Pasqua ha una sorgente più profonda: la gioia di Pasqua dipende da questo: che la morte è stata vinta; che Gesù è vivo e viene incontro a noi; percorre con noi le strade del mondo…
Questa sorgente della gioia è così profonda e così vera che qualunque sia la situazione in cui ci troviamo – anche in questo tempo in cui la pandemia ci ha messo a dura prova, in cui le regole ci costringono a tante cose che non vorremmo fare – anche in questo giorno, anche in questo tempo possi-amo essere contenti perché abbiamo incontrato Gesù risorto.
Ecco il mio augurio: invoco per voi tutti la benedizione del Signore per giorni abitati da Gesù risorto e perciò da una invincibile speranza. Ecco il mio augurio: la speranza.
Forse voi mi domanderete: “ma come si fa a continuare a sperare quando tutto sembra contro di noi? quando le situazioni intorno a noi sono così deprimenti? qual è il principio della resistenza?”.
Forse uno può pensare: “Il principio della resistenza è la buona volontà; il principio della resistenza è la solidarietà con gli altri”.
Sì, questi sono effettivamente dei supporti importanti, ma io vorrei rivelar-vi dove si fonda il principio della resistenza. Il principio della resistenza è nel cuore dell’uomo che sa di essere alla presenza del Signore.
Tanto si parla oggi dei ragazzi, della loro crisi, delle difficoltà che incontra-no: questa costrizione a non andare a scuola, a non fare sport, a non frequentare gli oratori; e alcuni dicono dobbiamo creare delle condizioni, dobbiamo favorire degli incontri, dobbiamo trovare attività alternative…
Sì tutto giusto. Però io dico: bisogna che noi diciamo – anche – a questi ragazzi: “guarda che il principio della resistenza e dentro di te! Guarda che noi ci fidiamo di te e sappiamo che tu puoi distinguere il bene dal male e risvegli-arti il giorno di Pasqua desideroso di fare il bene.
vescovo Mario